Ci sono oscenità nella Bibbia?

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Perché nella Bibbia ci sono storie distorte sui peccati dei profeti?

A causa del modo in cui vengono visti tradizionalmente i profeti nell’Islam, i musulmani di solito trovano difficoltà a capire alcuni passaggi della Bibbia che mettono in luce gravi peccati nella vita dei profeti, come quello di Abrahamo che ha fatto passare sua moglie per sua sorella, di Lot che si è ubriacato e senza saperlo si è unito con le sue figlie, o di Davide che ha commesso l’adulterio con Bat-Sceba e che ha assassinato suo marito.

Si tratta di peccati veramente terribili ed è importante ricordare che coloro che accettano la verità della Bibbia, sono anche fermamente convinti che queste azioni sono riprovevoli e sbagliate. Affinché un musulmano capisca questi passaggi, la chiave è che realizzi che i profeti non sono stati mandati per essere degli esempi di uomini senza peccato, ma che Dio si è servito delle loro mancanze per dare all’umanità delle lezioni importanti sul bisogno di ravvedersi.

La maggior parte dei musulmani crede che i profeti non abbiano mai peccato, ma è l’opposto di quello che insegna il  Qur’an. Infatti, molti dei peccati più gravi commessi dai profeti sono anche menzionati nel Qur’an e nel Hadith. Secondo il Qur’an, sotto l’influenza di Satana il Profeta Mosè ha ucciso un uomo per sbaglio (28:15), il Profeta Giona ha peccato fuggendo da Dio ( 37:139-148). Allo stesso modo, Bukhari ripete la storia della menzogna di Abrahamo su Sarah come un evento realmente accaduto ( 4.55.578), e i più autorevoli commentatori islamici menzionano la storia di Davide e della moglie di Uria ( vedi qui). Anche Hazrat Muhammad (psdl) ha dovuto chiedere perdono ad Allah per i suoi peccati ( 40:55; 48:1,2). Non si trattava di semplici errori ma di peccati. In altre parole, il Qur’an e la tradizione riconoscono queste storie.

La sola eccezione si ha con ‘Isa al-Masih, che sia il Qur’an che la Bibbia descrivono come senza peccato, un esempio di perfezione per l’umanità.

In sostanza, possiamo guardare solo a ‘Isa al-Masih come un perfetto esempio di giustizia, ma possiamo anche imparare dal modo in cui gli altri profeti sono tornati a Dio, ravvedendosi dopo essere caduti, così da imitare non i loro peccati ma la loro umiltà nel pentirsi.

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